Thierry Boutsen ad Auto e Moto d’Epoca 2025: “Le emozioni che danno le auto d’epoca non le dà nessun’altra macchina” 

Il campione belga tra i protagonisti della mostra “75:1 – 75 Years, One Seat”, la straordinaria esposizione dedicata ai 75 anni della Formula 1. 

Tra i momenti più emozionanti del Salone 2025, “75:1 – 75 Years, One Seat” ha celebrato i 75 anni della Formula 1 con una mostra unica nel suo genere: 30 monoposto originali mai viste insieme prima, simboli di sette decenni di evoluzione tecnica e stilistica. 
La mostra ha raccontato la storia della Formula 1 attraverso le sue vere protagoniste: le vetture che hanno fatto la leggenda del motorsport mondiale. 

Tra gli ospiti d’eccezione presenti nei quattro giorni di Salone, anche Thierry Boutsen, ex pilota di Formula 1 con 163 Gran Premi all’attivo e tre vittorie nel Mondiale. La sua testimonianza ha riportato al cuore di un’epoca irripetibile della F1, fatta di talento, istinto e velocità pura. 

“Guidare una Formula 1 è qualcosa di davvero speciale” – racconta Boutsen. 
“Sono vetture estremamente veloci, leggere, con una potenza e un’aderenza straordinarie. Negli anni ’85-’86 avevamo monoposto da 1.200 cavalli per appena 500 chili di peso: guidarle era un’esperienza incredibile. Ma, in generale, tutte le Formula 1 sono macchine uniche: non entri semplicemente in un’auto, entri in un mondo fatto di velocità, aerodinamica e controllo assoluto, dove il pilota deve saper gestire tutto questo”. 

L’ex pilota belga riflette anche sul profondo cambiamento che ha segnato la Formula 1 moderna: “Guidare resta sempre guidare, ma la parte tecnica è cambiata moltissimo. 
L’evoluzione tecnologica, i computer, i simulatori hanno trasformato il modo di correre. 
Noi avevamo solo volante e pedali: tutto dipendeva dal pilota. Oggi, invece, la macchina è controllata dall’elettronica. Un tempo il pilota contava per l’80% del risultato e la macchina per il 20%. Ora è il contrario: se non hai la macchina giusta, non vinci”. 

E quando si parla di Auto e Moto d’Epoca, il ricordo si intreccia con la passione: “Sono qui proprio per questo. Le auto d’epoca, da corsa o da strada, trasmettevano emozioni vere, anche solo guardandole. Emozioni che oggi si sono un po’ perse.  Oggi le vetture corrono fortissimo, ma per provare le stesse sensazioni devi andare a 300 all’ora. 
Le auto d’epoca danno emozioni che nessun’altra macchina può dare. Ma questa è la normale evoluzione del mondo”. 

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